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Arbitrato: più servizi per le imprese grazie all'accordo fra Bari e Milano

giovedì 14 Novembre 2019


IL CONVEGNO della Camera di Commercio  sullo strumento di giustizia alternativa
 
Arbitrato: più servizi per le imprese grazie all'accordo fra Bari e Milano
 
La Camera Arbitrale di Bari avrà presto un regolamento più semplice
e gestire una controversia costerà meno
Gli esperti della Banca Mondiale stimano che in Italia, nel 2019, occorrano ancora 1.120 giorni per recuperare un credito commerciale, collocando il nostro Paese al 111esimo posto su 190. E' di 514 giorni la durata di un processo civile di primo grado in Italia contro i 282 giorni in Spagna e i 196 giorni in Germania. (fonte: Cepej).
I tempi lunghi della giustizia non fanno bene all'economia, perché creano incertezza e scoraggiano gli investimenti esteri e soprattutto danneggiano le imprese. Eppure, nonostante il legislatore guardi con interesse all'arbitrato quale strumento di giustizia alternativa (rapido, dai costi contenuti, trasparente e riservato allo stesso tempo) questa forma di regolamentazione privata delle controversie - che mediamente giunge a soluzione dopo tredici mesi - non è ancora parte integrante della cultura giuridica,  imprenditoriale  e degli addetti ai lavori.
Il tema è stato al centro del convegno “L’arbitrato per le imprese. L’esperienza delle camere di commercio al servizio del territorio”, organizzato dalla Camera Arbitrale della Camera di Commercio di Bari in collaborazione con la Camera arbitrale di Milano.
«L'attività delle Camere di Commercio in quest'ambito - ha sottolineato il segretario generale FF della Camera di Commercio di Bari, Vincenzo Pignataro -  ha ricevuto un importante impulso dalla  riforma sulla mediazione civile e commerciale. Il sistema camerale si è molto  speso  in quest'ambito. Siamo ad oggi forse i maggiori provider nazionali dei servizi ADR. Ma bisogna fare qualcosa in più e devono farlo soprattutto gli addetti ai lavori per convincere le imprese ad utilizzarlo».
Di qui la necessità di sviluppare, come ha spiegato il presidente della Camera Arbitrale barese Antonio Pinto, «una collaborazione concreta tra Bari e Milano, finalizzata all’adozione di regolamenti condivisi per la gestione dell’arbitrato internazionale e a stimolare, altresì, l’interesse di professionisti, studiosi e studenti del territorio per l’arbitrato quale metodo alternativo per la soluzione dei conflitti commerciali».
L'arbitrato sostituisce la giurisdizione ordinaria e dunque il procedimento si conclude con una decisione, il lodo, avente effetti sovrapponibili a quelli di una sentenza pronunciata dal giudice statale. Per gli avvocati, secondo il presidente dell'ordine di Bari, Stefanì,  «è una opportunità professionale rilevante, in quanto oltre che difensori possono essere anche arbitri, ma richiede professionalità e competenze. Dobbiamo raggiungere una maturità culturale che porti il legislatore a un intervento organico e strutturale sulla giustizia, con l'arbitrato al servizio di chiunque».
La Camera arbitrale di Bari si sta dotando intanto di un regolamento che snellisce le procedure e introduce maggiori convenienze economiche. La collaborazione con la Camera Arbitrale di Milano,  che ha visto la presenza del vice Direttore Generale Rinaldo Sali, è finalizzata a offrire alle imprese, il massimo dell'assistenza nelle controversie internazionali.
La  discussione su temi scelti ha riguardato: arbitrato societario, imprese e società in arbitrato (Ugo Patroni Griffi, Diritto dei principi contabili e del bilancio, LUISS “Guido Carli” di Roma); nomina e deontologia di arbitri, parti e difensori (Chiara Giovannucci Orlandi, ADR Strumenti alternativi di soluzione delle controversie, Università di Bologna); commercio internazionale e arbitrato (Antonio Leandro, Diritto internazionale, Università di Bari).