Dal recentissimo report nazionale di Unioncamere sulla composizione della crisi d'impresa, è emerso che a un anno dall'avvio della piattaforma
www.composizionenegoziata.camcom.it, - progettata e realizzata da Unioncamere in collaborazione con Infocamere e grazie alla quale è possibile presentare le istanze di composizione negoziata - sono state presentate in Italia 475 domande, di cui 37 presso la Camera di Commercio di Bari.
Sulla necessità di una maggiore informazione e formazione sul nuovo codice della Crisi d'Impresa, entrato in vigore il 15 luglio scorso, si è parlato oggi alla Camera di Commercio di Bari nel convegno "Nuovi strumenti per la gestione dell'indebitamento e per favorire la continuità aziendale delle pmi, introdotti dal codice della crisi d'impresa", organizzato dalla Camera Arbitrale e della Mediazione dell'ente barese e dall'Ordine degli avvocati di Bari.
Nel nuovo codice, il legislatore offre all’imprenditore vari strumenti che sono caratterizzati dalla volontarietà e dalla stragiudizialità e dunque sviluppa istituti fortemente “amichevoli” verso il debitore, che mirano a garantire la continuità aziendale e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
«È ragionevole aspettarsi che l’impiego dello strumento cresca con il passar del tempo, una volta compresi il funzionamento da parte degli esperti, nonché i vantaggi associati al suo utilizzo dagli imprenditori. Bisogna ricordare che anche gli accordi di ristrutturazione sono stati oggetto di una simile dinamica: dopo la loro introduzione nel 2005, il ricorso a tale strumento è incrementato gradualmente nel corso degli anni, figurando oggi fra gli strumenti offerti dal diritto dell’insolvenza per reagire efficacemente alla crisi. L'ente camerale è attrezzato per rispondere alle esigenze delle imprese creando le infrastrutture necessarie per affiancare le aziende che vogliano attivare queste procedure», ha detto Angela Patrizia Partipilo, segretario generale della Camera di Commercio di Bari. Serena Triggiani, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bari, nei saluti introduttivi, ha sottolineato la necessità di «investire su strumenti di formazione continua e sul ruolo sociale dell'avvocato nel tutelare il sistema economico collaborando a sostenere la continuità aziendale».
Il dato emerso dallo studio di Unioncamere è che il 52% delle domande rigettate abbia avuto come motivazione il deterioramento irreversibile della situazione patrimoniale dell’azienda richiedente, a tal punto da non consentire di avviare delle trattative adeguate.
«Questo conferma - ha dichiarato Antonio Pinto, presidente della Camera Arbitrale e della Mediazione della Camera di Commercio di Bari, che molte crisi di impresa devono essere affrontate tempestivamente. Solo così potrebbero trovare soluzione in un percorso di negoziazione stragiudiziale “rafforzata”, piuttosto che in procedimenti giudiziali e concorsuali. Strumenti come la composizione negoziata o il piano di risanamento attestato, o l’accordo di ristrutturazione, danno difatti la possibilità di verificare se lo stato di difficoltà in cui versa l’azienda è solo passeggero, se si tratta cioè di problemi di liquidità e finanziari (ad esempio collegati alle conseguenze temporanee di eventi imprevedibili) e se l’azienda ha davvero la possibilità di risanarsi, o se invece si tratta di un problema più grave, strutturale, di carattere economico. Anche in questa seconda ipotesi, viene offerto all’imprenditore comunque un modo per uscire in maniera ordinata dal mercato, salvando eventualmente anche un pezzo dell’azienda, attraverso ad esempio il concordato semplificato».
La chiave di lettura delle principali novità quindi consiste nel fornire alle imprese in difficoltà nuovi strumenti per prevenire l’insorgenza di situazioni di crisi o per affrontare e risolvere tutte quelle situazioni di squilibrio economico-patrimoniale che, pur rivelando l’esistenza di una crisi o di uno stato di insolvenza, appaiono reversibili.
Sono intervenuti al dibattito Francesca Vessia, professore associato di diritto commerciale presso l'Università di Bari; Giovanni Santovito, presidente dell'Associazione Consumatori Puglia, esidente ACU Puglia; Francesco Belviso, ricercatore di diritto Commerciale presso l'Università di Bari e Francesco Campobasso, docente di Statistica presso l'Università di Bari.