Progetto “P.E.C. – La Puglia per l’Economia Circolare”
Presentate le iniziative progettuali
del Programma “Sostenibilità Ambientale”
Oltre 100mila aziende pugliesi potrebbero diventare protagoniste dell'economia circolare con indubbi vantaggi
Sono oltre 100mila le aziende pugliesi, dall'agricoltura all'industria, per un totale di circa 385mila addetti, che potrebbero diventare protagoniste dell'economia circolare, riutilizzando i propri sottoprodotti - scarti di produzione da valorizzare - con indubbi potenziali vantaggi e convenienze economiche, risparmi energetici e minore impatto ambientale. Se ne è parlato oggi nella sede di Unioncamere Puglia e on line nell'incontro dedicato alla presentazione a imprese, media e stakeholders, delle iniziative del progetto “P.E.C. – La Puglia per l’Economia Circolare”, a valere sul 4° Programma “Sostenibilità Ambientale” del Fondo di Perequazione Unioncamere 2019/2020, con il quale il sistema camerale pugliese, in partnership con la Sezione Puglia dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e con il supporto di Ecocerved, dà vita ad una serie di azioni in materia di sostenibilità ambientale e di servizi alle imprese.
Un tema ineludibile, nei giorni dell'impennata dei prezzi delle principali fonti energetiche, una questione prioritaria che rende necessaria «un'accelerata dell'economia circolare, l'unica economia possibile su larga come su piccola scala», ha dichiarato il segretario generale di Unioncamere Puglia, Luigi Triggiani che ha aggiunto: «tre anni fa attraverso il progetto PEC, la Puglia per l'economia circolare, abbiamo intrapreso un percorso di sensibilizzazione e formazione, rivolgendoci alle piccole e medie imprese, mai potendo immaginare scenari come quelli attuali, dalla pandemia alla guerra. Non è più il tempo di interrogarsi sulla convenienza dell'economia circolare. E' tempo di adottare modelli che assicurino a tutti, cittadini e imprenditori, autonomia, ed efficienza logistica. Lo ha detto a chiare lettere la presidente della Commissione Europea, Ursula Von dar Leyen, annunciando un piano di emergenza per la sicurezza energetica dell’Unione».
Si stima, difatti, che il PIL dell'Unione aumenterebbe di un ulteriore 0,5% entro il 2023, con la creazione di più di 700mila posti di lavoro, secondo le previsioni del Nuovo Piano d’azione per l’Economia Circolare dell’Unione Europea.
L'economia circolare dunque non più «come scelta partigiana, come azione passionale», ha detto Natale Mariella, presidente della sezione Puglia dell'Albo Nazionale dei gestori ambientali, «ma come abito mentale di ogni processo produttivo. L'Albo mette a disposizione dati molto utili, sulla aziende e sulle tipologie di rifiuti, che possono essere immessi nuovamente nel sistema, a vantaggio di tutti».
Il programma di Unioncamere Puglia, come illustrato da Matteo Avello di Ecocerved, si articola in tre macro azioni incentrate sul tema dei sottoprodotti, sulla raccolta di best practices impreditoriali e sullo sviluppo di nuovi servizi ambientali.
«In Italia - ha dichiarato Manuele Medoro esperta ambientale di Ecocerved - si producono 16 milioni di tonnellate di rifiuti, ma sono solo 1100 le imprese che producono sottoprodotti iscritte nell'apposito elenco istituito con il DM 264 del 2016. Per il 90% operano nell'agricoltura, nella manifattura, nella produzione di energia elettrica e nella cura e manutenzione del paesaggio. Ben vengano, dunque le progettualità finalizzate a formare ed informare, per far crescere il numero di imprese iscritte all'apposito elenco, anche attraverso la conoscenza delle best practices».