Presto un percorso formativo rivolto alle donne
Più educazione finanziaria per superare il gender gap
Firmata alla Fiera del Levante la convenzione fra Global Thinking Foundation e Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Bari
Scongiurare ogni forma di isolamento economico delle donne, promuovere e divulgare iniziative sul contrasto a fenomeni di violenza di genere, con un focus sulla violenza economica e sul sovraindebitamento. È l’obiettivo della convenzione firmata questa mattina alla Fiera del Levante di Bari dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari e Global Thinking Foundation, la fondazione che dal 2016 promuove sul territorio nazionale progetti di inclusione e cittadinanza economica e digitale, dedicati a studenti, donne e famiglie per la prevenzione della violenza economica. Primo step dell’accordo, nell’ambito di un percorso formativo a più moduli, sarà il corso “D2 Donne al quadrato” che inizierà il 17 ottobre a Bari e riguarda l’alfabetizzazione finanziaria e l’inclusione sociale. Sarà rivolto a imprenditrici e studentesse universitarie.
«Siamo stati particolarmente lieti di ospitare la firma della convenzione alla Fiera del Levante», ha dichiarato il presidente della Nuova Fiera del Levante, Gaetano Frulli. «Nel lavoro a fare la differenza non è il genere ma sono le competenze. Bandire ogni gap di competenze significa fare passi avanti nell’interesse di tutti e in ogni contesto».
Secondo Istat, Il tasso di occupazione femminile in Puglia è del 37,5%, quello totale è di poco superiore al 50%. Il problema del divario occupazionale uomo-donna, in Puglia come nel resto del Paese, resta una questione aperta.
«In una regione che conta oltre 87mila aziende guidate da donne e operano in svariati settori economici, attraverso la convenzione con Global Thinking Foundation, nell’ambito delle attività del nostro Comitato per l’Imprenditoria Femminile, intendiamo dare forza alla leadership femminile», ha detto la presidente della Camera di Commercio di Bari, Luciana Di Bisceglie. «Il gender gap vuol dire minore ricchezza, sia economica che sociale, non solo per le donne ma per tutto il Paese e, soprattutto, per il Mezzogiorno».
Il 68,8% delle donne si dichiara economicamente autonoma a fronte di un 31,2% che dipende da partner o altro familiare. Seppure migliori la partecipazione finanziaria delle donne rispetto all'ultima rilevazione del 2017, secondo cui il 37% donne era dipendente, molto c’è ancora da fare: solo il 58% delle donne ha un conto corrente intestato personalmente, il 12,9% ne ha solo uno intestato con il partner (11,6%) o altro familiare, e il 4,8 non ne ha uno, neppure cointestato. (2023, dati Global Thinking Foundation e Roba da Donne).
Sono questi numeri ad aver determinato la decisione del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari di condurre nei mesi scorsi un’indagine attraverso un questionario presso le aziende delle province Bari e Bat. «È emerso che la donna non è ancora pronta a un approccio finanziario nella gestione di un’attività imprenditoriale, come anche di altre attività riguardanti l’economia familiare», ha detto Marta De Robertis, presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari. «Valorizzare e promuovere la conoscenza dell’universo femminile in queste materie, significa contribuire in modo concreto allo sviluppo economico, recuperando un differenziale che non può che nuocere alla società in senso lato».
«Non possiamo permetterci di lasciare la situazione così com’è», ha dichiarato Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation. «È una sfida comune. Il benessere economico nelle famiglie come nelle imprese si raggiunge con la consapevolezza, superando ogni penalità, da quella della maternità a quella salariale. Bisogna lavorare insieme per superare i conflitti e l’educazione finanziaria è questione centrale».