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Il nuovo salone della Camera di Commercio di Bari

lunedì 15 Aprile 2019

Inaugurato il nuovo salone della Camera di Commercio di Bari

con la mostra 

"L'economia in moto"  - la storia della Ducati in mostra a Bari

 

Ambrosi: "Un nuovo spazio aperto alla città"

 

E' aperta tutti i giorni, fino al 27 aprile (ad eccezione del 21-22, Pasqua e Pasquetta)  dalle 10 alle 20, l'esposizione "L'economia in moto"  - la storia della Ducati in mostra a Bari, nel nuovo salone della Camera di Commercio di Bari. Lo spazio è stato sottoposto a un restyling che ne esalta l'ariosa e luminosa bellezza, una superficie espositiva di mille metri quadrati che amplifica il fascino scultoreo dei dieci preziosi modelli Ducati: la Desmosedici MotoGP 2005 di Loris Capirossi; la 999 Factory SBK 2007 di Troy Bayliss; la 996 Fogarty Replica del 1998; la prima bicilindrico stradale sportiva della casa di Borgo Panigale, la 750 Sport del 1972; la 200 Elite del 1959, la 900 Mike Hailwood Replica e tanti altri che rappresentano degnamente buona parte dei settantatre anni di produzione motociclistica Ducati.

Alcuni modelli sono stati gentilmente concessi dalla Concessionaria Ducati di Bari e da due collezionisti - Trifone Cantacessi e Raffaele Cantacessi. A organizzare la mostra la stessa Camera di Commercio e Moab srl, in collaborazione con Nuova Fiera del Levante. 

«La digitalizzazione di molti servizi dell'ente camerale - ha detto il presidente Ambrosi - ha ridotto gli sportelli al pubblico. E questo, insieme all'eliminazione delle quattro fioriere centrali, ci ha consentito di riappropriarci di  un unico spazio di grande bellezza, pregio e di inestimabile valore storico al piano terra di  un Palazzo costruito nel 1889. Per poterne fruire nella sua interezza. Il salone non intende risposare sugli allori ma si aprirà  alla città, accogliendo grandi eventi, per un rinnovato protagonismo della nostra Camera di Commercio, nella comunità barese e regionale».

Michele Pirro, tester Ducati MOTO GP,  è stato il testimonial dell'inaugurazione. E' arrivato dinanzi al portone del Palazzo Camerale a bordo di una Panigale V4R, scortato dai motociclisti del Ducati Club Bari "Desmobranco", per poi tagliare il nastro con il presidente dell'ente Alessandro Ambrosi e con l'assessore alle Attività Produttive del Comune di Bari, Carla Palone, alla presenza di Andrea Cicchetti, ceo di Moab e di Don Franco Lanzolla, che ha benedetto gli spazi.

La mostra è realizzata nell’ambito dell’evento DUCATI&SCRAMBLER LEVANTE MOTOR FEST voluto dalla Fiera del Levante e che andrà in scena sabato 27 e domenica 28 aprile nelle aree esterne della fiera.

«Una sorta di fuori salone nel nostro salone, il primo di altri che ne verranno - ha aggiunto Ambrosi - in raccordo con le manifestazioni della Fiera del Levante, per creare un legame più strutturale fra la città e la stessa Fiera. Con l'esposizione Ducati abbiamo voluto associare il lancio del nuovo salone a contenuti simbolici di dinamismo. Nella metafora del movimento c’è la vita di tutte le imprese. Il nostro Palazzo ha attraversato la storia di Bari e ne è una delle più belle testimonianze architettoniche.  Come la Ducati ha fatto la storia delle due ruote ben oltre i confini nazionali. Il titolo scelto, l'economia in moto, è anche di buon auspicio per tutti i nostri imprenditori».

Il presidente Ambrosi ha ricordato la lungimiranza di Tommaso Columbo, consigliere prima e poi presidente della Camera di Commercio che sin dalla fine del 1800 avrebbe  voluto – come risulta dagli atti - che il salone al piano terra diventasse un contenitore di eventi e serate mondane.

«Stiamo realizzando il suo sogno, dando seguito concreto  alla sua visione, che è anche la nostra, per una integrazione continua fra il palazzo e la città», ha concluso Ambrosi.




Storia sintetica del palazzo della Camera di Commercio di Bari

 

 - Nel 1879 il Comune di Bari deliberò la concessione del suolo a prezzo di favore, il suolo dove poi sarebbe stato eretto il Palazzo Camerale

 - Il posto era stato scelto dalla Camera di Commercio perché era il "sito più frequentato, più centrale e più ridente della città"

 - Nel 1881 concorso per il progetto

 - 1882 proclamazione del progetto vincente, in conformità delle valutazioni espresse dalla regia Accademia  delle Belle Arti di Firenze, appositamente incaricata veniva scelto il progetto degli ingegneri Antonio e Mario Moretti di Roma

 - I lavori, che impegnarono oltre 100 operai al giorno, e furono più volte  sospesi per alcuni contrasti con la ditta appaltatrice e variazioni varie, iniziarono nel 1882 e terminarono nel 1889

 - Per motivi di spesa il progetto originario subì alcune modifiche perché si ridussero a 2 le colonne invece delle 4 progettate innanzi all’ingresso, si rinunziò alla pensilina coperta dal lato mare per la sosta delle carrozze, e si ridussero di ben 24 le finestre (due per ogni lato, otto per ogni piano)

 - Un problema, molto importante, fu la collocazione del Palazzo, che contrariamente a quanto fu progettato in origine, si volle far sorgere in linea diritta con la via Abate Gimma, mentre inizialmente era sfalsato rispetto a questa via che determinò il fatto che il Politeama fosse collocato sull'asse di Via Putignani.

 - Costo complessivo: 1 milione e 50mila lire

 

Altri avvenimenti

 

 - La requisizione del Palazzo da parte del Comando Alleato nel 1944

 - lo scoppio nel 1945 nel porto di Bari di una nave carica di munizioni che mandò in frantumi finestre, porte, lucernaio e provocò danni statici al alcuni muri interni del Palazzo, costringendo gli uffici a trasferirsi in locali di fortuna in via Imbriani

 - la scoperta nel 1966 di una falda freatica nelle fondamenta del Palazzo che determinò, ancora una volta, il trasferimento degli uffici in via Re David

 - il trasferimento degli uffici, che avvenne il 5 settembre 1971, in una sede più angusta e meno rappresentativa, insieme all’avvenuto cambio al vertice della presidenza dell’Ente, fece fiorire alcune ardite ipotesi, di cui si fece paladino il neo presidente Angelo Marino: abbattere il vecchio palazzo e costruirne uno nuovo o in alternativa lo svuotamento interno dell’edificio

 - Il Palazzo nell’ottobre 1982 fu restituito dai lavori di ristrutturazione che avevano cancellato i segni di diversi anni di abbandono alla sua antica dignità