Rapporto Banca d’Italia
Luciana di Bisceglie, presidente della Camera di Commercio di Bari e di Unioncamere Puglia: “la solidità patrimoniale delle imprese pugliesi merita maggiore fiducia da parte del sistema creditizio e finanziario”
«Nel Rapporto 2023 sulla Puglia della Banca d’Italia, nonostante il rallentamento della crescita in atto, emerge la solidità patrimoniale e finanziaria delle nostre imprese, grazie al minore indebitamento e alla maggiore redditività e ad una maggiore liquidità disponibile. Ѐ un dato molto importante. Le nostre imprese meritano maggiore fiducia da parte degli istituti di credito per poter continuare a investire e quindi aumentare la produttività e contribuire così anche alla crescita occupazionale». Lo ha dichiarato la presidente della Camera di Commercio di Bari e di Unioncamere Puglia Luciana Di Bisceglie, commentando il rapporto sull’economia regionale pugliese della Banca d’Italia, presentato oggi a Bari.
«Dal rapporto emerge come, in questi anni, si è rafforzata l’impresa di qualità, capace di innovare, di guardare anche al di là dei confini locali e nazionali, di saper utilizzare risorse e opportunità, capace di attrarre investimenti e capitale umano. Sicuramente c’è tanta strada da fare, ma deve essere percorsa in modo sinergico dal sistema Puglia e dunque con la piena collaborazione del sistema creditizio e finanziario, insieme alla Regione Puglia che in questi anni ha avuto un ruolo determinante nel processo di sviluppo del territorio e che ancor di più dovrà avere anche per fronteggiare una preoccupante crisi demografica ma anche il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Strategiche restano la formazione e le politiche attive per il lavoro, per dare risposte alla domanda che viene soprattutto dai giovani e dalle donne e che ancora affrontano un gap lontano dall’essere pienamente risolto».
«Del resto, stando al rapporto Bankitalia uno studente pugliese su tre iscritti all'università si trasferisce in atenei fuori regione. La Puglia - conclude Luciana Di Bisceglie - può, e probabilmente deve, rappresentare sempre più uno snodo fondamentale del rilancio del Mezzogiorno, forte anche di un export particolarmente dinamico, rilancio indispensabile per una nuova fase di sviluppo di tutto il Paese in Europa e nel mondo».