Se ne è parlato in Camera di Commercio di Bari, che ha ospitato la "Giornata della trasparenza", il consueto momento d’incontro e confronto con gli stakeholders e gli utenti organizzato dall'ente barese al fine di condividere il Programma per la trasparenza e l'integrità, così come definito e articolato nel Piano triennale di prevenzione della corruzione 2022-2024.
Un appuntamento finalizzato dunque a presentare la azioni realizzate dalla Camera di Commercio di Bari per garantire trasparenza e correttezza nella gestione dell'attività amministrativa, non solo in adempimento agli obblighi normativi, ma anche per contribuire alla promozione della cultura di legalità ed etica pubblica. Negli ultimi anni il principio della trasparenza è stato oggetto di un'evoluzione normativa significativa, in corrispondenza con l'evoluzione di un modello di amministrazione pubblica orientato verso l'open government.
In quest'ottica nel corso dell'incontro è emerso come il binomio trasparenza e digitalizzazione sia sempre più ineludibile. "A fronte del contesto determinato dalla emergenza pandemica ed economica - ha dichiarato il
Michele Lagioia, Reponsabile Prevenzione e Corruzione della Camera di Commercio di Bari - la priorità strategica dell'ente per la crescita digitale delle imprese si è focalizzata lungo due direttrici: le iniziative realizzate per le imprese e l'innovazione nell'accesso ai servizi. E dunque numerose iniziative sono state finalizzate alla trasformazione digitale: dal registro delle imprese e fascicolo informatico di impresa, interamente telematici all'erogazione dei contributi alle imprese tramite bandi di gara, dalla fatturazione elettronica, fino ai tanti servizi offerti dal Punto impresa digitale per diffondere nelle imprese la cultura digitale, solo per citarne alcuni».
In 4 anni di servizio il Pid barese ha realizzato 76 eventi info-formativi, coinvolgendo quasi 4mila persone e circa 1000 analisi di maturità digitale. «Siamo in un momento in cui il digitale non è un'opzione facoltativa ma va contestualizzato in qualsiasi ambito pubblico e privato, visto che il nostro Paese soffre di un grave gap soprattutto in materia di competenze digitali e si assesta al 18.o posto su 27 Paesi dell'Ue in base all'indice dell'economia e della società digitale (DESI)» ha dichiarato
Vito Macina, Digital promoter del Pid Bari.
Per esplicita previsione normativa il nuovo modello di trasparenza deve essere altresì idoneo a garantire "accessibilità", "usabilità" e reperibilità" anche in favore di particolari categorie "utenti" che presentano disabilità nell'utilizzo degli strumenti informatici e/o che usufruiscono di tecnologie assistive per la lettura dei contenuti.
Dunque la trasparenza quale bene comune, frutto del valore e della partecipazione di tutti, dipendenti e utenti.
"La trasparenza non è solo un adempimento amministrativo ma un modo di approcciarsi al proprio lavoro di servitore dello Stato, giorno per giorno, per garantire la concreta applicazione della imparzialità e buon andamento." ha dichiarato nel suo pregevole intervento
Simone Chiarelli, dirigente pubblico, formatore ed esperto di diritto amministrativo. (
Decalogo della trasparenza - SImone Chiarelli)